Ho letto l'articolo pubblicato su Slashdot da GoogleReader in macchina, mentre ero in coda rientrando dall'ufficio.

Mi ero preposto di scrivere un post a riguardo appena arrivato a casa, ma l'ottimo LK mi ha anticipato, quindi mi limito a citare alcuni passi del suo articolo.

In pratica, su Slashdot viene citato un articolo di Repubblica in cui si mette in evidenza...
...uno degli strafalcioni più clamorosi della legislatura tecnica italiana…

Ecco un estratto dell'articolo di Repubblica:
Nel nuovo comma si legge "È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro".
"Chi l'ha scritto non si è reso conto che il termine "degradate" è tecnico, ha un significato ben preciso, che comprende anche gli mp3, a pieno titolo", dice Monti. Come sanno tutti gli appassionati di musica su internet, infatti, gli mp3 sono una versione degradata (perché compressa) della musica originale. Dipende poi dal livello di compressione mp3 se questa degradazione è più o meno udibile dall'orecchio umano.

Continua LK:
Il discorso è in realtà molto semplice e si riassume in un paio di punti:

  • Per legge è possibile riprodurre su web a scopo non commerciale immagini e musica con qualità volutamente degradate



  • L’MP3, per definizione, è un sistema di codifica data lossy e quindi che degrada la qualità



  • Ne deriva che pubblicare online MP3 a fini non commerciali è perfettamente legale



[via SlashDot e LastKnight]